PROGETTI FOTOGRAFICI
L’ARTISTA MUORE NELL’ARTE | 2025





Con il progetto fotografico “L’ Artista muore nell’Arte” il performer mette inscena il corpo come icona sacrificale. Le pose che s’inspirano simultaneamente a Santi cristiani e Divinità’ induiste, un lessico di gesti e ferite, una rosa rossa come sego di ardore e offerta, connotano il simbolismo all’interno della filosofia esistenzialista, problematizzando il rapporto con l’Essere. L’indagine dell’Essere, all’interno della poetica del performer, e’ la ricerca stessa dell’Arte, di Se’ e dell’ io nell’arte. Sotto questa luce la maschera d’oro di tradizione funeraria arcaica (si pensi alla maschera di Agamennone e alla maschera dei faraoni egizi), cosi’ come il titolo dato all’opera, assume un duplice significato. Da un lato e’ la morte dell’io dell’artista nella ricerca dell’Arte e della sua rinascita nella luce sacra della stessa, come veicolo sacro di connessione con gli strati più’ profondi dell’Essere. L’immagine diventa altare e laboratorio: il corpo e’ materia che si espone alla luce per rivelarne i limiti, ma anche soglia in cui l’assenza e la presenza dialogano. Senza compiacersi dell’estetica del martirio, l’artista interroga il desiderio di trascendenza e la necessita’ di incarnazione, come se ogni fotografia fosse un atto devoto e, insieme un esperimento di consapevolezza che interroga con l’arte l’Essere. La sua ricerca richiama forze invisibili che tengono insieme lo sguardo: non e’ ciò’ che appare, ma ciò che grava nel profondo; una gravita’ segreta che rende leggibile il dolore, lo converte in segno e restituisce al corpo il compito antico di farsi immagine, reliquia, memoria, rituale e veicolo di conoscenza spirituale. Il rosso della rosa e delle mani e’ la passione (pathos), che l’opera richiede nell’essere creata e che scaturisce dal cuore, sede luminosa dell’identità’. L’Artista crea con il cuore e con il cuore problematizza il rapporto con l’Essere attraverso l’Arte.
AUTORITRATTI | CANTI RITUALI | 2022








GLI AUTORITRATTI | CANTI RITUALI indagano la sofferenza e l’amore di sé in relazione al divino. Le fotografie registrandola plasticità del corpo in modo da rivelare la presenza di dell’anima e di uno spazio vissuto. Sono preghiere carnali e visive, come i dipinti sacri del XII italiano. Attraverso l’atto di fotografare, di imprimere la propria forma corpo in uno spazio luminoso, l’artista ha cercato di avviare un processo catartico e di messa a fuoco della crisi spirituale intercorsa alla morte della sua Maestra. Quando è apparsa la fotografia, fotografare era un atto rituale e simbolico sia nella società industriale occidentale, sia nelle popolazioni tradizionali. Essere fotografati voleva dire esprimere l’anima, comunicare con la posizione del corpo valori e ideali di un individuo e della società. I canti rituali ricercano figure creative plastiche del corpo, che come nella tradizione possano dare luce a sentimenti profondi, capaci di muoversi dal biografico, al comunitario e all’universale. La fotografia è, dunque, un’azione performativa rituale, che cerca di relazionarsi attraverso il corpo autoritratto con l’Essere. Gli autoritratti sono rituali per scoprire la verticalità dell’essere umano e tematizzare il dolore come fonte di conoscenza trasformativa relazionale e spirituale
CORPO RITUALE | 2021









Nel progetto “CORPO RITUALE” attraverso l’atto di fotografare, Marco Balbi Dipalma indaga posizioni del corpo alla ricerca di uno stato di trance, inteso come stato creativo profondo, per attivare una trasformazione spirituale attraverso l’esperienza del corpo. L’artista ha composto e analizzato differenti posizioni e il loro siginificato partendo da improvvisazioni di danza, cercando nella plasticità un corpo rituale. La fotografia viene utilizzata come strumento per rivelare la fotogenia (J. Esptein) della posizione, la luminosità fisico sentimentale della posizione. La ricerca prende spunto dagli studi dell’antropologa F. Goodman sulle body ritual posture e le opere fotografiche di Petr Stembra. Il corpo viene indagato come veicolo di spiritualità.